lunedì 5 dicembre 2011

Introduzione alla Geografia umana


1. Non esistono i “selvaggi”
L’oggetto principale della geografia umana è il rapporto tra paesaggio e l’intervento dell’uomo: i campi, i villaggi, le città, i paesaggi industriali, le strade, le ferrovie, i canali. È necessario quindi studiare le relazioni con l’uomo suggerite dal paesaggio.
L’uomo, creatore di paesaggi, appartiene a una determinata civiltà e quindi egli dispone di un insieme di tecniche di organizzazione dello spazio, che però variano secondo i luoghi e i tempi storici. Allora l’esistenza di un gruppo umano richiede una regolamentazione, esso è il risultato delle scelte operate nell’intervento sul paesaggio. Questo insieme di legami e di tecniche costituisce la civiltà: ogni gruppo umano si avvale di tecniche che fanno dei suoi membri altrettanti uomini civili. E non esistono i “selvaggi”. Ogni gruppo umano ha le sue regole, diverse le une dalle altre, ma non per questo alcuni hanno il diritto di considerarsi superiori ad altri: parliamo semplicemente, in senso antropologico, di culture differenti.
L’animale uomo ha bisogno, in quanto animale, di nutrimento ed è questo il solo bisogno veramente fondamentale. Il vestirsi e avere una casa sono assai più legati alla civiltà che alla necessità naturale, ma a questa esigenza animale l’essere umano risponde con una grande varietà di tecniche di produzione, di condizionamenti ambientali e di cucina, che sono tutti e integralmente il risultato dell’inventiva dell’uomo nell’ambito di ciascuna civiltà.

(sintesi da Pierre Gourou)