mercoledì 19 settembre 2012

"Intellettuale"



I primi intellettuali in senso tecnico sono stati Zola e Proust, primi firmatari del Manifeste des intellectuels, dopo il "J’accuse" di Zola a favore di Alfred Dreyfus. Siamo nel 1898. Con l’affare Dreyfus, lo scrittore non si occupa più soltanto delle proprie specifiche mansioni ma interviene nel sociale. Prima dell’affare Dreyfus, non esistono intellettuali nel senso contemporaneo che usiamo tutti convenzionalmente. Tutti i letterati del mondo antico e successivamente, Dante, Ariosto, Leopardi, Manzoni, non sono intellettuali nel senso di Zola e Proust, anche se sono stati nella stragrande maggioranza dei casi cortigiani e consiglieri del principe. Orazio non è un intellettuale, anche se con Virgilio ha aderito nell’opera alla propaganda augustea; nemmeno Machiavelli e Guicciardini sono intellettuali. In summa, la questione è articolata anche perché quando un’opera letteraria o d’arte o di musica è fatta pubblica, è di per sé un intervento nel sociale, e il singolo studioso è un intellettuale non secondo la logica del dominio da parte di un gruppo sociale, proprio perché singolo e di per sé eccezione. Ma nel mondo antico, fino alla rivoluzione francese e oltre, il sociale in larga parte era escluso dalla fruizione del sapere. Può sussistere un dubbio sulla funzione "intellettuale" dei philosophes, infatti secondo qualcuno (per es. Zygmunt Bauman) è da quel momento che inizia la storia del termine ma, daccapo, non con le conseguenze legate innegabilmente anche per Bauman alla produzione culturale proto-industriale che si sono verificate con l’affare Dreyfus. Gli intellettuali sono stati successivamente, nel Novecento, essi stessi il principe, almeno fino a Sartre. Dopo, da dominanti sono ritornati cortigiani. Per Bourdieu, gli intellettuali sono il gruppo dominato della classe dominante. Essere intellettuali vuol dire, dopo Sartre, non essere più il principe ma svolgere una funzione sociale al di là delle proprie competenze specifiche (settoriali, ecc.) e allo stesso tempo essere il gruppo dominato della classe dominante.