martedì 2 giugno 2015

Stati di Facebook (Maggio 2015)



"Avete certo una bella dose d'orgoglio! Ma si vede che io non ne ho altrettanta di modestia, perché ho un bel guardarmi e riguardarmi allo specchio, ma non mi pare d'essere scaduta sino a questo punto. Sarà forse un torto mio, ma vi prevengo che ne ho anche degli altri."

(La marchesa di Merteuil al visconte di Valmont, CXXVII)

1 maggio 2015

*

Screenshotavano pure nelle Liaisons dangereuses: la lettera di Danceny a Cecilia Volanges (LXV) era stata mandata aperta alla marchesa di Merteuil nella lettera LXVI del visconte.

2 maggio

*

Merteuil come Rousseau (le Liaisons portano alle Passeggiate), considerando la fine vituperosa di entrambi. C’è Rousseau, anche citato nel romanzo, dietro Laclos.

*

«Esitai un momento e poi dissi: “Noi ci amiamo tutte le notti, nevvero? Ebbene io sento che tutta la forza che mi ci vorrebbe per scrivere il racconto, mi va via con te. Se continua così, non potrò mai scriverlo.”
Ella mi guardava con quei suoi enormi occhi azzurri, dilatati, si sarebbe detto, dallo sforzo di comprendermi: “Ma come fanno gli altri scrittori?”
“Come facciano non so… Immagino però che, almeno quando lavorano, vivano casti.”
“Ma D’Annunzio,” ella disse, “ho sentito dire che aveva tante amanti… Come faceva lui?”»

(Alberto Moravia, L’amore coniugale, V)

3 maggio

*

Occorrono forme più incisive di dissenso.

5 maggio

*

Grillini procede ancora con ideologizzazioni fuori tempo massimo. Negli anni trenta non solo il fascismo ma anche tutto l'Occidente era omofobo, non si era ancora arrivati alle consapevolezze dei decenni successivi e a quanto scientificamente proclamato dall'Oms. Analogamente è esistita una sinistra moralista, per non parlare di Fidel Castro. Fascismo è termine circoscritto in quel preciso segmento temporale, personalmente ne rifiuto la metafora estesa al di là di quella determinata esperienza storica.

6 maggio

*

Si rides, veneres, Focilla, rides,
Si cantas, veneres, Focilla, cantas,
Et saltans veneres, Focilla, saltas;
Demum sunt veneres, Focilla, quicquid
Ludisque et loqueris, facisque, agisque.
At cum nudula lectulo recumbis
Inter delitias libidinesque,
Tunc non es veneres, Venus sed ipsa,
Venus, ne dubita, Focilla, tunc es.
(Giovanni Pontano, Hendecasyllabi, II, 8)

Sei tutta veneri se ridi, o Clori,
Se canti o danzi, sei tutta veneri,
Sei tutta veneri, sei tutta amori;
Insomma, o tenera Clori, se mai
Tu parli, o leggi, o siedi tacita,
È tutto veneri ciò che tu fai.
Ma se fra candidi lini tu giaci,
Se nuda giaci d’amor delizia,
E molle provochi a molli baci,
Tutta allor veneri ne’ membri bei
Non se’, ma tutta la stessa Venere;
E più che Venere, Clori, tu sei.
(Ugo Foscolo, Traduzioni minori)

8 maggio

*
CONSIGLIO EFFICACE PER GLI SCRITTORI
Si buttano giù alla buona di Dio le proprie riflessioni e si mandano in tipografia: ecco che un po’ alla volta, correggendo le bozze, cominciano a spuntare un mucchio di eccellenti pensieri. Perciò fatevi coraggio, voi che ancora non osavate mandare qualcosa alle stampe: anche gli errori di stampa non sono da disprezzare e il diventare spiritosi, a causa degli errori di stampa, dev’essere ancora considerato un modo decente per diventarlo.

(Søren Kierkegaard, Diapsalmata)

9 maggio
*
Diario del seduttore è materialiter un romanzo ma essendo scritto da un filosofo è formaliter una trattazione intellettuale. Non è scritto ad narrandum ma ad demonstrandum.

Sono sempre più convinto
che Croce fosse una cooperativa,
come Shakespeare secondo l'insinuazione di Montale,
che pure aveva i negri per la critica
musicale.
Come si può ingannare il tempo al punto
di scrivere tanto e su tutto? il tutto
che per essere detto basterebbero
poche rime cavalcatiane o aforismi sconnessi e spazi bianchi in gerarchia
reale da rivedere.
SdF

L’ATTEGGIAMENTO DA ADOTTARE NEI TEMPI ANTIARTISTICI
E il rimedio? Non ce n’è. Bisogna aspettare che il male passi: che passi questa nuova epidemia, che si è attaccata alla poesia e all’arte. La storia ci presenta casi di consimili epidemie; e l’esempio classico resta, per questa parte, sempre il concettismo o secentismo, che si esaurì dopo settant’anni di febbre, durante i quali assunse forme via via sempre più violente. Ma non è il solo esempio; e un altro ne offrirebbe, a chi prendesse a studiarlo nei particolari, il romanticismo, il quale, anche in Italia, fra il trenta e il sessanta, si spinse al grottesco e al ridicolo, soprattutto nella drammatica, ma altresì nella lirica e nella prosa. Pensare che a Napoli “furoreggiò”, nel 1848, un Antonio Valentini, autore di un libricciuolo di versi, Il mea culpa e qualche altra cosa (Bruxelles, 1840), dove si dibatteva, convulsa, l’anima di un tale che diceva di essere stato costretto a farsi prete e a staccarsi dalla donna amata, e si accavallavano immagini corpulente e futuristiche, come questa: “Sta il mio Fato qual vecchio tenente: ‘Ti fai prete o ti scanno!...’”; e quest’altra: “Mille vermi entro il cervello / come in cacio van pascendo…”. Il decadentismo e futurismo è conseguenza ultima e necessaria di un lungo svolgimento e di una lungamente preparata dissoluzione morale e intellettuale; e come si potrebbe sopprimerlo? Bisogna lasciare che si sfoghi, e trarsi da parte durante il suo imperversare, il quale, a mio giudizio, come ho già detto, per un pezzo ancora crescerà.
Trarsi da parte: ecco il consiglio che io mi permetto di dare, dopo averlo dato a me stesso e averlo praticato. Anche durante il morbo secentesco e quello romantico ci furono uomini che si comportarono così. E, nell’accettata solitudine, leggere e rileggere i grandi, i poeti veri, gli armoniosi, i rasserenanti, i sorridenti di aurea beltà anche nel doloroso e nel tragico. Saremo forse in pochi, e simili alla compagnia del Decamerone, in mezzo alla peste che infuriava in Firenze e nell’Europa tutta; ma a questa vita con sé stessi, o in compagnia di pochi, la guerra ci ha già piegati e adusati; e ha fatto qualcosa di meglio: ce n’ha dato il gusto e il compiacimento; sicché, forse, noi non riusciremo mai più a riprendere la socialità di una volta, che ci parrà al paragone frivola e grossolana. In quel modo ci salveremo individualmente, e insieme serberemo al migliore avvenire l’idea di quel che sono sempre state, e sempre saranno, la poesia e l’arte.
Giugno 1918
(Benedetto Croce, da Pensieri sull’arte dell’avvenire)

"Appunto il fatto di non aver avuto alcuna storia d'amore era certo anche una storia d'amore, e colui che poteva dire ciò era per l'appunto autorizzato a parlare di Eros"
(S. Kierkegaard, In vino veritas)

10 maggio

*
La pagina Facebook di Renzi è bombardata da commenti fuori thread contro il DDL "La buona scuola". Mi ci sono associato anch'io e ho scritto:
<<A parte il fatto che non mi sono mai sognato di votarlo, a maggior ragione non voterò e cercherò di non far votare PD! Il DDL "La buona scuola" è incostituzionale e voi volete distruggere la scuola pubblica, state perpetrando la distruzione morale degli insegnanti italiani di ogni ordine e grado>>.

"Sono indignata, anzi un po’ più che indignata. La scuola italiana ha mille pecche e difetti. Ma la presunzione, l’ignorante saccenteria, l’approssimazione velleitaria, il disprezzo per le competenze altrui con cui costoro che pretendono di governarci, parlano della scuola, non ha a che fare in prima battuta con i problemi della scuola stessa, ma con loro. Con la loro superbia e la loro maleducazione."
(Amalia Signorelli)

Ogni cosa che è postata da Renzi sulla sua pagina Facebook viene tuttora commentata con continue e innumerevoli espressioni contrarie alla sua "buona scuola"! Formidabile!

12 maggio

*

La prima crepa la fecero proprio i decreti delegati che nel 1976 introdussero la componente genitori e alunni nei consigli di classe. Io ero studente e me ne ricordo bene. Ma quel modello di scuola era eccessivamente autoritario; il successivo è stato, è, demagogico e eccessivamente sbilanciato a favore delle famiglie. Con grave compromissione dell'immagine pubblica dei docenti.

Il contratto antisociale.

Nessuno al mondo sa che cosa c'entri la Germania col resto dell'opera di Tacito, che c'entri Resurrezione col resto dell'opera di Tolstoj, il Diario di uno scrittore con gli altri libri di Dostoevskij.

13 maggio

*

La cultura "umanista" di Renzi. E ce la viene anche a spiegare alla lavagna.

14 maggio


*

Mi viene in mente che dopo la seconda guerra mondiale erano tutti con Jaeger per la ricostruzione. Ora la "buona scuola" di Renzi costituisce il definitivo rigetto del fondamento jaegeriano di pedagogia.
Credo che non andrà avanti per semplici motivazioni di ragion di stato: se si realizzasse si creerebbe un caos ingovernabile, cui bisognerebbe daccapo metter mano con l'azzeramento stesso della riforma.
La macchina così appesantita, alterata, caratterizzata da un malcontento di tali enormi proporzioni andrebbe sicuramente in tilt.

16 maggio

*

Continuano commenti atroci sulla pagina di Renzi. Come si fa a non tener conto di un malcontento di tali dimensioni?

18 maggio

*

Per La Vocation Suspendue cfr. Foucault in La prosa di Atteone (“La Nouvelle Revue Française,” 1 marzo 1964, attualmente in Scritti letterari, Feltrinelli 2004):

La Vocation Suspendue è un commento simulato di un racconto che è esso stesso simulacro, poiché non esiste o piuttosto risiede tutto intero in questo commento che ne viene fatto. […] Klossowski scrive un’opera, una di quelle rare opere che portano alla scoperta: vi s’intravede che l’essere della letteratura non concerne né uomini né segni, ma questo spazio del doppio, questo vuoto del simulacro dove il cristianesimo si è lasciato incantare dal suo Demone, e dove i Greci hanno temuto la presenza sfavillante degli dèi con le loro frecce. Distanza e prossimità del Medesimo dove noialtri, adesso, troviamo il nostro unico linguaggio.” (MF)

“La distinzione tra ordine temporale e ordine della Grazia rende comprensibile, e quindi possibile, l’attività di un padre terapeuta che s’interessa solo alle cose terrene.”

19 maggio

*

Altroché paragoni - di cui comprendo ma non condivido a questo punto l'uso metaforico - col fascismo! Gentile intanto non era la Giannini, e almeno nella scuola fascista, nonostante tutto quello che giustamente si volesse dire contro di essa, venivano tollerati i pensatori liberali (anche per influsso di Croce, pur sempre a sua volta un neoidealista), mentre qui si rischia proprio di abolire la possibilità del pensiero tout court. Semmai con la "buona scuola" di Renzi rischiamo di tornare molto più indietro nel tempo, a un paio di secoli fa, all'epoca preliberale o illiberale che dir si voglia. Lo sciopero del 5 maggio non è stata la sala della pallacorda, ma, quand'anche lo fosse stata, bisognava continuare. Sarebbe come pretendere che ci si fermasse alla pallacorda e non si prendesse la Bastiglia; come se ci si limitasse a prendere la Bastiglia senza preoccuparsi di scrivere la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino"; come se ci si limitasse a scrivere la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" senza sancire il principio della sovranità popolare; come se si sancisse il principio della sovranità popolare senza processare il re, e così via. No, qui nessuno vuole ghigliottinare Mattarella, che quando tutto manca potrebbe anche rimandare alle camere questa abominevole riforma (vedremo che cosa accadrà al senato), mentre naturalmente in tanti ci domandiamo, non solo per quanto riguarda l'istruzione pubblica, dove sia finita la sovranità popolare; ma insomma ho la sensazione che nel 1789 fossero meglio organizzati di noi, e affermando questo sorvolo tutta una critica alla rivoluzione francese, come allo stesso illuminismo, che pure, altrove, va fatta come agli stessi philosophes intesi generalmente quali portatori della famosa "luce" mentre si trattava per la verità di un gruppo élitario e individualista, tranne forse il solo Rousseau, il quale, essendo romantico e individualista più dei suoi disprezzati colleghi, finiva per paradosso per diventare invece lui stesso ambivalente emblema di una teoria democratica del potere, vera contraddizione in termini? Forse tutto questo oggi accade anche perché non c'era nel 1789 tutta la mediaticità e tecnologia attuale e mal adoperata, nel caso, talché restiamo impaniati in meccanismi da cui non riusciamo più a districarci nei modi tradizionali? Accentuando la singolarità al di fuori della collettività e così traendo anche in termini rousseauiani le dovute conseguenze, cioè tradendo - stavolta con la "d" - le istanze di autonomia individualistica insite nel Contratto sociale? A volte lo sospetto.

20 maggio

*

E pensare che in mezzo ai circa sessanta congiurati c'era un gruppo di amici di Cesare, tra i suoi più intimi.

Reggi il viril proposito

24 maggio


*

Poco fa, mentre entro in un supermercato mi rivolge la parola Tizio che vuole sparare, penso per scherzo, Caio e mi domanda:
-          Tenite ‘nu fucile a portata di mano?
-          No, in questo momento non ce l’ho appresso.   

25 maggio

*

Non resta che votare M5S.

26 maggio

*

"In effetti, in mezzo ai Dottori disposti ai piedi della Vergine, non aveva avuto l'imprudenza di raffigurare coloro che hanno combattuto il dogma [dell'Immacolata Concezione] come attentatorio allo Spirito Santo, vale a dire san Bernardo e San Tommaso?"
(Pierre Klossowski, La vocazione interrotta)

*

Manzoni via Klossowski o Klossowski via Manzoni?

27 maggio


*

"Che razza di 'Buona scuola' ci si deve aspettare da un’'autonomia' degli istituti scolastici invocata e decantata come la panacea di ogni male, che però poi può consegnare il destino di anche uno solo di essi nelle mani di uno scervellato semianalfabeta come l’autore dello scritto in questione?"

(Ernesto Galli della Loggia)

29 maggio

*
"Non sposarti mai con uno scrittore" diceva la madre della mia prima moglie. "Perché poi ritrovi tutta la tua vita dentro un libro".
(Herman Koch, Caro signor M.)

31 maggio