"Avete
certo una bella dose d'orgoglio! Ma si vede che io non ne ho altrettanta di
modestia, perché ho un bel guardarmi e riguardarmi allo specchio, ma non mi
pare d'essere scaduta sino a questo punto. Sarà forse un torto mio, ma vi
prevengo che ne ho anche degli altri."
(La
marchesa di Merteuil al visconte di Valmont, CXXVII)
1 maggio 2015
*
Screenshotavano pure nelle Liaisons dangereuses: la lettera di Danceny a Cecilia Volanges
(LXV) era stata mandata aperta alla marchesa di Merteuil nella lettera LXVI del
visconte.
2
maggio
*
Merteuil come Rousseau (le Liaisons portano alle Passeggiate),
considerando la fine vituperosa di entrambi. C’è Rousseau, anche citato nel
romanzo, dietro Laclos.
*
«Esitai un momento e poi dissi: “Noi ci
amiamo tutte le notti, nevvero? Ebbene io sento che tutta la forza che mi ci
vorrebbe per scrivere il racconto, mi va via con te. Se continua così, non
potrò mai scriverlo.”
Ella mi guardava con quei suoi enormi occhi azzurri, dilatati, si sarebbe detto, dallo sforzo di comprendermi: “Ma come fanno gli altri scrittori?”
Ella mi guardava con quei suoi enormi occhi azzurri, dilatati, si sarebbe detto, dallo sforzo di comprendermi: “Ma come fanno gli altri scrittori?”
“Come facciano non so… Immagino però
che, almeno quando lavorano, vivano casti.”
“Ma D’Annunzio,” ella disse, “ho sentito
dire che aveva tante amanti… Come faceva lui?”»
(Alberto Moravia, L’amore coniugale,
V)
3 maggio
*
Occorrono forme più incisive di dissenso.
5 maggio
*
Grillini procede ancora con ideologizzazioni fuori tempo
massimo. Negli anni trenta non solo il fascismo ma anche tutto l'Occidente era
omofobo, non si era ancora arrivati alle consapevolezze dei decenni successivi
e a quanto scientificamente proclamato dall'Oms. Analogamente è esistita una
sinistra moralista, per non parlare di Fidel Castro. Fascismo è termine
circoscritto in quel preciso segmento temporale, personalmente ne rifiuto la
metafora estesa al di là di quella determinata esperienza storica.
6 maggio
*
Si rides, veneres, Focilla, rides,
Si cantas, veneres, Focilla, cantas,
Et saltans veneres, Focilla, saltas;
Demum sunt veneres, Focilla, quicquid
Ludisque et loqueris, facisque, agisque.
At cum nudula lectulo recumbis
Inter delitias libidinesque,
Tunc non es veneres, Venus sed ipsa,
Venus, ne dubita, Focilla, tunc es.
Si cantas, veneres, Focilla, cantas,
Et saltans veneres, Focilla, saltas;
Demum sunt veneres, Focilla, quicquid
Ludisque et loqueris, facisque, agisque.
At cum nudula lectulo recumbis
Inter delitias libidinesque,
Tunc non es veneres, Venus sed ipsa,
Venus, ne dubita, Focilla, tunc es.
(Giovanni Pontano, Hendecasyllabi,
II, 8)
Sei tutta veneri se
ridi, o Clori,
Se canti o danzi, sei tutta veneri,
Sei tutta veneri, sei tutta amori;
Se canti o danzi, sei tutta veneri,
Sei tutta veneri, sei tutta amori;
Insomma, o tenera
Clori, se mai
Tu parli, o leggi, o siedi tacita,
È tutto veneri ciò che tu fai.
Tu parli, o leggi, o siedi tacita,
È tutto veneri ciò che tu fai.
Ma se fra candidi lini
tu giaci,
Se nuda giaci d’amor delizia,
E molle provochi a molli baci,
Se nuda giaci d’amor delizia,
E molle provochi a molli baci,
Tutta allor veneri ne’
membri bei
Non se’, ma tutta la stessa Venere;
E più che Venere, Clori, tu sei.
Non se’, ma tutta la stessa Venere;
E più che Venere, Clori, tu sei.
(Ugo Foscolo, Traduzioni minori)
8
maggio
*
CONSIGLIO EFFICACE PER GLI SCRITTORI
Si buttano giù alla buona di Dio le proprie riflessioni e si mandano in
tipografia: ecco che un po’ alla volta, correggendo le bozze, cominciano a
spuntare un mucchio di eccellenti pensieri. Perciò fatevi coraggio, voi che
ancora non osavate mandare qualcosa alle stampe: anche gli errori di stampa non
sono da disprezzare e il diventare spiritosi, a causa degli errori di stampa,
dev’essere ancora considerato un modo decente per diventarlo.
(Søren Kierkegaard, Diapsalmata)
9
maggio
*
Diario del seduttore è materialiter un
romanzo ma essendo scritto da un filosofo è formaliter
una trattazione intellettuale. Non è scritto ad narrandum ma ad
demonstrandum.
Sono sempre più convinto
che Croce fosse una cooperativa,
come Shakespeare secondo l'insinuazione di Montale,
che pure aveva i negri per la critica
musicale.
che Croce fosse una cooperativa,
come Shakespeare secondo l'insinuazione di Montale,
che pure aveva i negri per la critica
musicale.
Come si può ingannare il tempo al punto
di scrivere tanto e su tutto? il tutto
che per essere detto basterebbero
poche rime cavalcatiane o aforismi sconnessi e spazi bianchi in gerarchia
reale da rivedere.
di scrivere tanto e su tutto? il tutto
che per essere detto basterebbero
poche rime cavalcatiane o aforismi sconnessi e spazi bianchi in gerarchia
reale da rivedere.
SdF
L’ATTEGGIAMENTO DA ADOTTARE NEI TEMPI ANTIARTISTICI
E il rimedio? Non ce
n’è. Bisogna aspettare che il male passi: che passi questa nuova epidemia, che
si è attaccata alla poesia e all’arte. La storia ci presenta casi di consimili
epidemie; e l’esempio classico resta, per questa parte, sempre il concettismo o
secentismo, che si esaurì dopo settant’anni di febbre, durante i quali assunse
forme via via sempre più violente. Ma non è il solo esempio; e un altro ne
offrirebbe, a chi prendesse a studiarlo nei particolari, il romanticismo, il
quale, anche in Italia, fra il trenta e il sessanta, si spinse al grottesco e
al ridicolo, soprattutto nella drammatica, ma altresì nella lirica e nella
prosa. Pensare che a Napoli “furoreggiò”, nel 1848, un Antonio Valentini,
autore di un libricciuolo di versi, Il mea culpa e qualche altra cosa
(Bruxelles, 1840), dove si dibatteva, convulsa, l’anima di un tale che diceva
di essere stato costretto a farsi prete e a staccarsi dalla donna amata, e si
accavallavano immagini corpulente e futuristiche, come questa: “Sta il mio Fato
qual vecchio tenente: ‘Ti fai prete o ti scanno!...’”; e quest’altra: “Mille
vermi entro il cervello / come in cacio van pascendo…”. Il decadentismo e
futurismo è conseguenza ultima e necessaria di un lungo svolgimento e di una
lungamente preparata dissoluzione morale e intellettuale; e come si potrebbe
sopprimerlo? Bisogna lasciare che si sfoghi, e trarsi da parte durante il suo
imperversare, il quale, a mio giudizio, come ho già detto, per un pezzo ancora
crescerà.
Trarsi da parte: ecco il consiglio che io mi permetto di dare, dopo averlo dato a me stesso e averlo praticato. Anche durante il morbo secentesco e quello romantico ci furono uomini che si comportarono così. E, nell’accettata solitudine, leggere e rileggere i grandi, i poeti veri, gli armoniosi, i rasserenanti, i sorridenti di aurea beltà anche nel doloroso e nel tragico. Saremo forse in pochi, e simili alla compagnia del Decamerone, in mezzo alla peste che infuriava in Firenze e nell’Europa tutta; ma a questa vita con sé stessi, o in compagnia di pochi, la guerra ci ha già piegati e adusati; e ha fatto qualcosa di meglio: ce n’ha dato il gusto e il compiacimento; sicché, forse, noi non riusciremo mai più a riprendere la socialità di una volta, che ci parrà al paragone frivola e grossolana. In quel modo ci salveremo individualmente, e insieme serberemo al migliore avvenire l’idea di quel che sono sempre state, e sempre saranno, la poesia e l’arte.
Trarsi da parte: ecco il consiglio che io mi permetto di dare, dopo averlo dato a me stesso e averlo praticato. Anche durante il morbo secentesco e quello romantico ci furono uomini che si comportarono così. E, nell’accettata solitudine, leggere e rileggere i grandi, i poeti veri, gli armoniosi, i rasserenanti, i sorridenti di aurea beltà anche nel doloroso e nel tragico. Saremo forse in pochi, e simili alla compagnia del Decamerone, in mezzo alla peste che infuriava in Firenze e nell’Europa tutta; ma a questa vita con sé stessi, o in compagnia di pochi, la guerra ci ha già piegati e adusati; e ha fatto qualcosa di meglio: ce n’ha dato il gusto e il compiacimento; sicché, forse, noi non riusciremo mai più a riprendere la socialità di una volta, che ci parrà al paragone frivola e grossolana. In quel modo ci salveremo individualmente, e insieme serberemo al migliore avvenire l’idea di quel che sono sempre state, e sempre saranno, la poesia e l’arte.
Giugno 1918
(Benedetto Croce, da Pensieri sull’arte dell’avvenire)
"Appunto il fatto di non aver avuto alcuna storia
d'amore era certo anche una storia d'amore, e colui che poteva dire ciò era per
l'appunto autorizzato a parlare di Eros"
(S. Kierkegaard, In vino veritas)
(S. Kierkegaard, In vino veritas)
10 maggio
*
La pagina Facebook di Renzi è bombardata da commenti fuori thread contro il
DDL "La buona scuola". Mi ci sono associato anch'io e ho scritto:
<<A parte il fatto che non mi sono mai sognato di votarlo, a maggior
ragione non voterò e cercherò di non far votare PD! Il DDL "La buona
scuola" è incostituzionale e voi volete distruggere la scuola pubblica,
state perpetrando la distruzione morale degli insegnanti italiani di ogni
ordine e grado>>.
"Sono indignata, anzi un po’ più che indignata. La scuola italiana ha
mille pecche e difetti. Ma la presunzione, l’ignorante saccenteria,
l’approssimazione velleitaria, il disprezzo per le competenze altrui con cui
costoro che pretendono di governarci, parlano della scuola, non ha a che fare
in prima battuta con i problemi della scuola stessa, ma con loro. Con la loro
superbia e la loro maleducazione."
(Amalia Signorelli)
Ogni cosa che è postata da Renzi sulla sua pagina Facebook
viene tuttora commentata con continue e innumerevoli espressioni contrarie alla
sua "buona scuola"! Formidabile!
12 maggio
*
La prima crepa la fecero proprio i decreti delegati che nel
1976 introdussero la componente genitori e alunni nei consigli di classe. Io
ero studente e me ne ricordo bene. Ma quel modello di scuola era eccessivamente
autoritario; il successivo è stato, è, demagogico e eccessivamente sbilanciato
a favore delle famiglie. Con grave compromissione dell'immagine pubblica dei
docenti.
Il contratto antisociale.
Nessuno al mondo sa che cosa c'entri la Germania col resto dell'opera di Tacito, che c'entri Resurrezione col resto dell'opera di
Tolstoj, il Diario di uno scrittore
con gli altri libri di Dostoevskij.
13 maggio
*
La cultura "umanista" di Renzi. E ce la viene anche
a spiegare alla lavagna.
14 maggio
*
Mi viene in mente che dopo la seconda guerra mondiale erano tutti con
Jaeger per la ricostruzione. Ora la "buona scuola" di Renzi
costituisce il definitivo rigetto del fondamento jaegeriano di pedagogia.
Credo che non andrà
avanti per semplici motivazioni di ragion di stato: se si realizzasse si
creerebbe un caos ingovernabile, cui bisognerebbe daccapo metter mano con
l'azzeramento stesso della riforma.
La macchina così appesantita, alterata, caratterizzata da un malcontento di
tali enormi proporzioni andrebbe sicuramente in tilt.
16 maggio
*
Continuano
commenti atroci sulla pagina di Renzi. Come si fa a non tener conto di un
malcontento di tali dimensioni?
18
maggio
*
Per
La Vocation Suspendue cfr. Foucault
in La prosa di Atteone (“La Nouvelle Revue
Française,” 1 marzo 1964, attualmente in Scritti
letterari, Feltrinelli 2004):
“La Vocation Suspendue è un commento
simulato di un racconto che è esso stesso simulacro, poiché non esiste o
piuttosto risiede tutto intero in questo commento che ne viene fatto. […]
Klossowski scrive un’opera, una di quelle rare opere che portano alla scoperta:
vi s’intravede che l’essere della letteratura non concerne né uomini né segni,
ma questo spazio del doppio, questo vuoto del simulacro dove il cristianesimo
si è lasciato incantare dal suo Demone, e dove i Greci hanno temuto la presenza
sfavillante degli dèi con le loro frecce. Distanza e prossimità del Medesimo
dove noialtri, adesso, troviamo il nostro unico linguaggio.” (MF)
“La
distinzione tra ordine temporale e ordine della Grazia rende comprensibile, e
quindi possibile, l’attività di un padre terapeuta che s’interessa solo alle
cose terrene.”
19 maggio
*
Altroché paragoni - di cui comprendo ma non condivido a
questo punto l'uso metaforico - col fascismo! Gentile intanto non era la
Giannini, e almeno nella scuola fascista, nonostante tutto quello che
giustamente si volesse dire contro di essa, venivano tollerati i pensatori
liberali (anche per influsso di Croce, pur sempre a sua volta un neoidealista),
mentre qui si rischia proprio di abolire la possibilità del pensiero tout
court. Semmai con la "buona scuola" di Renzi rischiamo di tornare molto più indietro nel tempo, a un paio di
secoli fa, all'epoca preliberale o illiberale che dir si voglia. Lo sciopero del
5 maggio non è stata la sala della pallacorda, ma, quand'anche lo fosse stata,
bisognava continuare. Sarebbe come pretendere che ci si fermasse alla
pallacorda e non si prendesse la Bastiglia; come se ci si limitasse a prendere
la Bastiglia senza preoccuparsi di scrivere la "Dichiarazione dei diritti
dell'uomo e del cittadino"; come se ci si limitasse a scrivere la
"Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino" senza sancire
il principio della sovranità popolare; come se si sancisse il principio della
sovranità popolare senza processare il re, e così via. No, qui nessuno vuole
ghigliottinare Mattarella, che quando tutto manca potrebbe anche rimandare alle
camere questa abominevole riforma (vedremo che cosa accadrà al senato), mentre
naturalmente in tanti ci domandiamo, non solo per quanto riguarda l'istruzione
pubblica, dove sia finita la sovranità popolare; ma insomma ho la sensazione
che nel 1789 fossero meglio organizzati di noi, e affermando questo sorvolo
tutta una critica alla rivoluzione francese, come allo stesso illuminismo, che
pure, altrove, va fatta come agli stessi philosophes intesi generalmente quali
portatori della famosa "luce" mentre si trattava per la verità di un
gruppo élitario e individualista, tranne forse il solo Rousseau, il quale,
essendo romantico e individualista più dei suoi disprezzati colleghi, finiva
per paradosso per diventare invece lui stesso ambivalente emblema di una teoria
democratica del potere, vera contraddizione in termini? Forse tutto questo oggi
accade anche perché non c'era nel 1789 tutta la mediaticità e tecnologia attuale
e mal adoperata, nel caso, talché restiamo impaniati in meccanismi da cui non
riusciamo più a districarci nei modi tradizionali? Accentuando la singolarità
al di fuori della collettività e così traendo anche in termini rousseauiani le
dovute conseguenze, cioè tradendo - stavolta con la "d" - le istanze
di autonomia individualistica insite nel Contratto sociale? A volte lo
sospetto.
20 maggio
*
E pensare che in mezzo ai circa sessanta congiurati c'era un
gruppo di amici di Cesare, tra i suoi più intimi.
Reggi il viril
proposito
24 maggio
*
Poco fa, mentre entro in un supermercato mi rivolge la parola
Tizio che vuole sparare, penso per scherzo, Caio e mi domanda:
-
Tenite ‘nu fucile a portata di mano?
-
No, in questo momento non ce l’ho appresso.
25 maggio
*
Non resta che votare M5S.
26 maggio
*
"In effetti, in mezzo ai Dottori disposti ai piedi della Vergine, non
aveva avuto l'imprudenza di raffigurare coloro che hanno combattuto il dogma
[dell'Immacolata Concezione] come attentatorio allo Spirito Santo, vale a dire
san Bernardo e San Tommaso?"
(Pierre Klossowski, La vocazione
interrotta)
*
Manzoni via Klossowski o Klossowski via Manzoni?
27 maggio
*
"Che razza di 'Buona scuola' ci si deve aspettare da
un’'autonomia' degli istituti scolastici invocata e decantata come la panacea
di ogni male, che però poi può consegnare il destino di anche uno solo di essi
nelle mani di uno scervellato semianalfabeta come l’autore dello scritto in
questione?"
(Ernesto Galli della Loggia)
29 maggio
*
"Non sposarti mai con uno scrittore" diceva la madre della mia
prima moglie. "Perché poi ritrovi tutta la tua vita dentro un libro".
(Herman Koch, Caro signor M.)
31 maggio